Se è vero che la fotografia non va spiegata, è altrettanto vero che un’immagine può evocare in noi emozioni e curiosità.
Inizio oggi questo nuovo percorso che ho deciso di intraprendere per andare oltre la semplice fotografia e per comunicare a voi tutto quello che un’immagine non può trasmettere. Come alcuni di voi già sanno, sono un appassionato di Architettura, ed ho deciso ormai da tempo di dedicare una volta a settimana un post su Instagram che abbia come soggetto un interno di una chiesa. Da oggi estenderò questo progetto su questa piattaforma, in modo tale da poter spiegare meglio fatti e vicende che ruotano attorno alla singola chiesa in esame.

Oggi ci troviamo nella Basilica di San Paolo fuori le mura, una delle chiese più sottovalutate di Roma. È una delle quattro basiliche papali della capitale ed è la più grande dopo quella di San Pietro. Il suo nome deriva dal fatto che si trovava fuori le mura aureliane lungo la via ostiense, dove venne sepolto l’apostolo Paolo dopo aver subito il martirio ed essere stato decapitato. Come è successo per la basilica di San Pietro, anche la basilica di San Paolo ha subito numerosi cambiamenti nel tempo. Inizialmente, infatti, venne costruita da Costantino I una piccola basilica sulla tomba di San Paolo che poi nel tempo ha subito numerosi ampliamenti fino ad arrivare alla configurazione attuale che risale al periodo che va dal 1825 al 1840, per opera di architetti del calibro di Giuseppe Valadier e Luigi Poletti.
La basilica presenta una pianta a croce latina e l’aula centrale è divisa in cinque navate, separate da quattro file di venti colonne di granito. Il pavimento e le pareti sono interamente rivestiti di marmi policromi con fantasie geometriche. A dividere la navata centrale con il transetto c’è l’arco trionfale di Galla Placidia, committente dell’opera, che è interamente rivestito con un mosaico. La basilica continua poi con il transetto che presenta le stesse decorazioni della navata centrale, terminando con l’abside semicircolare che ospita un mosaico risalente alla prima metà del 1200.
Ma lo sapete che per raggiungere la chiesa bisogna percorrere dei portici, composti da una doppia fila di colonne di marmo bianco, veramente suggestivi?
Come arrivarci: comodamente con la metro B, fermata “Basilica di San Paolo”.

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