Vi è mai capitato di dare un giudizio basato solo sull’aspetto esteriore e capire che poi fosse parzialmente errato? Beh, a volte è meglio non giudicare mai le cose dal loro aspetto… Facile a dirsi, difficile a farsi.

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Proprio per questo motivo oggi andiamo indietro di molti secoli, nella Roma Imperiale di Augusto per ammirare una delle opere meglio conservate fino ai nostri giorni: il Pantheon. A prima vista questo edificio sembrerebbe tutto tranne una chiesa. Effettivamente è così perché il Pantheon è diventato un luogo di culto cristiano solo all’inizio del XVII secolo, con l’Editto di Costantinopoli, intitolato a Santa Maria ad Martyres.

Il Pantheon si trova nel rione Pigna e risale al 27 a.C. Venne fatto costruire da Marco Agrippa, genero di Augusto, come un tempio dedicato a tutte le divinità pagane passate, presenti e future. Nel corso del tempo l’edificio ha subito numerose calamità naturali che lo hanno portato ad essere completamente distrutto e ricostruito. L’attuale configurazione risale al periodo Adrianeo che va dal 120 al 128 d.C.

L’intero edificio può essere suddiviso in tre parti: il pronao, l’avancorpo ed il corpo centrale.

  • Il pronao ottastilo è composto da sedici colonne di granito rosa e grigio provenienti da alcune cave d’Egitto. Queste colonne sorreggono il fregio con l’iscrizione che rimanda alla costruzione da parte di Agrippa, ed il timpano che oggi appare liscio ma che nell’antichità presentava decorazioni bronzee.
  • L’avancorpo è la struttura intermedia di collegamento fra il pronao ed il corpo centrale circolare. È composto da due enormi pilastri in opera laterizia, che si agganciano alla rotonda e che ne consentono l’accesso alla parte superiore.
  • Il corpo centrale è il vero protagonista della nostra avventura: concepito come un cilindro coperto da una semisfera, lo spettatore che avanza al suo interno non può non essere colpito dalla maestosa cupola cassettonata. Con un diametro di 43,44 metri, quella del Pantheon è la cupola più grande al mondo, superando anche quella di Michelangelo a San Pietro e di Brunelleschi a Firenze. Realizzata interamente in calcestruzzo non armato, è decorata da ventotto cassettoni che vanno ad inquadrare l’oculo centrale che dà luce all’intera struttura.

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Curiosità: come hanno fatto i romani a costruire questa cupola senza il ricorso ad armature nel calcestruzzo? La realizzazione fu resa possibile grazie a una serie di espedienti che contribuirono all’alleggerimento della struttura grazie all’uso di materiali via via sempre più leggeri verso l’alto. Ovviamene i romani si sono serviti di una grande centina.

Altra curiosità: è vero che nel Pantheon non piove? Vi svelerò un segreto, anche nel Pantheon piove. Non a caso nella parte centrale la pavimentazione è leggermente inclinata e sono presenti delle griglie per evitare la formazione di pozzanghere. Però c’è da dire che grazie all’ ”effetto camino” che si crea quando piove,  una corrente di aria ascensionale porta alla dispersione delle gocce d’acqua creando, quindi, la nota illusione che all’interno del Pantheon non piova.

Come arrivarci: dalla fermata della Metro A “Spagna” percorrere Via Condotti e poi girare a sinistra su Via del Corso. Percorrerla per qualche centinaia di metri e svoltare a destra su Piazza del Parlamento, continuando ancora per cento metri. Svoltare poi a sinistra su Via della Maddalena e proseguire su Via del Pantheon che vi condurrà direttamente su Piazza della Rotonda.pantheon