Penso che le rovine del passato non debbano necessariamente essere eliminate, anzi, il più delle volte, è dalle rovine stesse che si può costruire un presente migliore. La Basilica di cui vi parlo oggi concretizza questo mio pensiero e mi dà modo di dimostrarvi come sia possibile.

Percorrendo le stradine del rione più caratteristico di Roma, entriamo all’interno della Basilica di Santa Maria in Trastevere. Situata nell’omonima piazza, la chiesa rappresenta il più importate edificio di culto dell’intero quartiere che, tuttavia, ospita altrettanti gioielli dell’architettura dei quali vi parlerò nei prossimi appuntamenti.

La Basilica di Santa Maria in Trastevere risale al 220 circa e venne fatta costruire da Papa Callisto I nel luogo in cui sgorgò dell’olio da terra. Nel corso del tempo la chiesa, come è normale che sia, ha subito numerosi cambiamenti e modifiche. La configurazione attuale è il risultato di un intervento risalente al 1138 per volere di Papa Innocenzo II. La ricostruzione avvenne con materiali di spoglio proveniente dalle Terme di Caracalla, una usanza molto in voga fino al 1500 ovvero quella di utilizzare il travertino delle rovine romane per realizzare le facciate e altri elementi costruttivi di nuovi edifici pubblici. Nel 1702 l’architetto Carlo Fontana progettò il portico e modificò la facciata, conservando gli stupendi mosaici che raffigurano Maria in Trono che allatta il Bambino.
Dal punto di vista architettonico la Basilica di Santa Maria in Trastevere è composta da tre navate scandite da colonne ioniche e corinzie architravate. La caratteristica peculiare dell’intero edificio di culto è il soffitto ligneo dorato con fantasie geometriche disegnato da Domenichino. Altra caratteristica che colpisce immediatamente l’occhio del visitatore non appena entra nella chiesa è il mosaico presente nell’abside, un mosaico che risale al XII secolo e raffigura la Vergine e Cristo.
Curiosità: Santa Maria in Trastevere è spesso associata ad Alberto Sordi, infatti pare che da bambino l’attore frequentasse assiduamente questa chiesa con la famiglia. Alberto solitamente assisteva alla messa celebrata dal parroco con il quale instaurò un profondo legame; si racconta che fu proprio il parroco ad incoraggiarlo a perseguire la sua vocazione di attore, una vocazione che lo ha portato a diventare un intramontabile simbolo del cinema italiano.
Come arrivarci: da Piazza Venezia prendere il Tram 8 direzione Casaletto per tre fermate. Scendere alla fermata Belli e percorrere Via della Lungaretta per 400 metri fino ad arrivare nella Piazza di Santa Maria in Trastevere.
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