Dopo i tanti capolavori che popolano le strade della capitale e una piccola parentesi greca, oggi ho deciso di portarvi in Toscana per parlarvi di una delle chiese simbolo di Firenze: la Basilica di Santa Maria Novella. Questa basilica segna il passaggio dal periodo gotico al periodo rinascimentale. Se all’interno, infatti, presenta ancora dei caratteri peculiari gotici, all’esterno la sua facciata mostra in maniera dirompente quelle che saranno le basi dell’architettura rinascimentale fiorentina.h

Sede dell’ordine dei mendicanti Domenicani, la costruzione di questa chiesa iniziò nel 1242 e durò fino al 1420 quando venne consacrata. Il progetto della chiesa e del convento adiacente venne elaborato da alcuni Frati domenicani. Successivamente i Rucellai, famiglia fiorentina, commissionarono all’Architetto Leon Battista Alberti la facciata della chiesa, che segnò le basi per il periodo rinascimentale. L’Alberti riveste interamente la facciata di marmo bianco e marmo verde di Prato, seguendo una logica geometrica nelle decorazioni. L’architetto genovese inquadra, poi, il portale di ingesso con due colonne giganti che si ripetono anche alle estremità della facciata, poste prima del pilastro angolare che corre per tutta l’altezza. La facciata della Basilica di Santa Maria Novella può essere scomposta in tre fasce: la parte bassa è stata appena descritta; la parte centrale è una sorta di fascia “cuscinetto” caratterizzata dalla ripetizione di elementi decorativi geometrici, pensata, inoltre, per far dialogare la parte bassa con quella alta; nella parte alta, infine, spicca l’oculo inquadrato da paraste che ricordano i pilastri della fascia basamentale. Per ovviare alla differenza di altezza fra la parte centrale e quella più bassa, Alberti progetta delle volute ad “S” allungate che conferiscono alla facciata una fluidità nelle forme.

Internamente la Basilica di Santa Maria Novella presenta una pianta a croce commissa, cioè a forma di T, suddivisa in tre navate. Le coperture delle navate sono state realizzate con delle volte a crociera con costoloni e le aperture lungo di esse sono state effettuate con degli archi a sesto acuto, decorati con bicromie bianco-verdi, che poggiano su pilasti.g

Curiosità: il crocifisso dell’altare centrale è una delle croci sagomate realizzate da Giotto. Questo capolavoro risale al 1290-1295 ed è, probabilmente, una delle prime opere dell’artista toscano: questa preziosa croce è stata posta sull’altare centrale nel 2001 perché si pensa che in origine fosse situata proprio in quel luogo.IMG_3997

Come arrivarci: facilmente dalla Stazione di Firenze Santa Maria Novella percorrendo duecento metri a piedi.hjk