FullSizeRender (5)Continua il tour fiorentino con un’altra delle chiese più emblematiche di Firenze: la Basilica Abbaziale di San Miniato al Monte. Situata nel punto più alto e panoramico della città, a pochi passi da Piazzale Michelangelo, la chiesa è l’esempio che meglio descrive il periodo romanico fiorentino. La basilica è dedicata a San Miniato, eremita e primo martire della città di Firenze che venne decapitato nel 250 in seguito alle persecuzioni anticristiane messe in atto dall’Impero romano. La chiesa venne costruita nel 1013 per volontà del Vescovo Alibrando e divenne da subito sede dei monaci benedettini, che si trovano tuttora lì.FullSizeRender (5)

Internamente la chiesa di San Miniato al Monte presenta dei caratteri alquanto inusuali per lo spettatore medio abituato a vedere chiese sviluppate su un livello o al massimo altari rialzati su baldacchini. In questo caso, infatti, il presbiterio e il coro sono completamente sviluppati su un secondo livello sulla grande cripta. Si accede Alla parte superiore attraverso due scalinate in corrispondenza delle navate laterali. FullSizeRender (5)fDietro la navata centrale, e cioè dietro l’altare minore invece, è possibile scendere nella cripta. Le coperture della chiesa sono lasciate a vista ed è possibile ammirare le imponenti capriate lignee. Il coro e il presbiterio rialzato contengono un bellissimo pulpito romanico risalente al 1207, dal quale è possibile ammirare il catino absidale che è completamente decorato con un mosaico raffigurante il Redentore fra la Madonna e San Miniato. Nella parte destra della chiesa è presente la sagrestia completamente affrescata con dei cicli della vita di San Benedetto dell’artista Spinello Aretino.

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Esternamente, la facciata della chiesa si rivela senza alcun dubbio uno dei capolavori dell’architettura romanica fiorentina. È possibile scomporre la facciata in due fasce, entrambe caratterizzate da decorazioni geometriche: la fascia inferiore è caratterizzata da una scansione regolare di cinque archi su colonne corinzie; la fascia superiore, invece, fa intuire la vera natura a tre navate della chiesa, con i due frontoni laterali e simmetrici, con una decorazione che richiama l’opus reticolatum romano che vanno ad inquadrare la parte centrale sormontanta da un frontespizio triangolare. I colori predominanti sono il bianco e il verde del marmo di Prato (o serpentino), colori e decorazioni geometriche che verranno ripresi nel corso del Rinascimento da Brunelleschi nel Battistero di San Giovanni e da Leon Battista Alberti nella facciata per Santa Maria Novella.FullSizeRender (6)

Curiosità: nel 2011 è stata fatta una scoperta alquanto bizzarra: sul pavimento della Basilica di San Miniato al Monte è presente uno zodiaco marmoreo risalente al 1207, ebbene durante i solstizi d’estate, solo per alcuni istanti e in prossimità del mezzogiorno, un raggio di sole illumina il segno del cancro.